[…] l'agreste cappelletta votiva fu costruita in ricordo dei 54 zappellesi deceduti nel giro di tre mesi ( un quarto della popolazione del paese di allora) causa della pestilenza del 1630, la famosa peste descritta dal Manzoni. Ora l'edificio si trova all'inizio delle prime case di Zappello, per chi viene da Crema, ma fino a mezzo secolo fa era tutta circondata da campi, a circa mezzo chilometro dalla chiesa parrocchiale.
L'edicola religiosa si compone di una cella semipoligonale con davanti un portichetto. Vi è raffigurata la Madonna che tiene sulle ginocchia il Bambino, e circondata da figure di santi e sormontata da cinque bellissimi angeli musicanti. L'attribuzione degli affreschi è stata una questione dibattuta: Quadri e Lucchi ritennero i dipinti di scuola barbelliniana, mentre studi più recenti di Alpini e di Carubelli li attribuiscono, con convincenti argomentazioni, al Pombioli. Poiché questo artista chiuse la sua attività nel 1636, si deve dedurre che la cappella fu edificata negli anni 1631° 1632 e fu dipinta da Tommaso Pombioli nei suoi ultimi anni di vita.
Dai tempi della costruzione e fino ad oggi, la " Madonna del Popolo" è stata una meta devozionale per i singoli e per l'intera comunità, punto di riferimento per le manifestazioni religiose della parrocchia. Sorgeva su area privata donata dalla parrocchia, poi incamerata nel demanio (a seguito dell'applicazione delle leggi Rattazzi) e successivamente passata ancora ai privati, quando fu riscattata dal compianto avvocato Guido Crivelli.