L'agreste cappelletta, per la tenace e generosa volontà di Luciano Doldi, sorge sul posto di una nicchia eretta sul finire degli anni venti da Giuseppe Bassoricci il quale, per un voto fatto al Santo, oltre all'edicola, sbozzò anche un rustico simulacro di S. Antonio. Il tutto, tra le acque, le piante e i fiori del giardinetto antistante costituiva un angolo suggestivo, poetico, di forte richiamo devozionale. Ma il tempo tutto travolge; la nicchia e la statua si sfaldarono e poi crollarono. Luciano Doldi, nipote del Bassoricci, si assunse l'ònere e l'onore di edificare una cappelletta, non più una semplice nicchia. sulla facciata un campaniletto a ventola sul quale è pronta a squillare un'istoriata campana.... manco dirlo, fusa da Giordano Allanconi. (Ci. P. Savoia).