Il Comune di Ripalta Cremasca, in collaborazione con il Gruppo Antropologico Cremasco, organizza il terzo incontro dedicato all'antropologia e al nostro territorio.
“Draghi e Dragonidi, Miti, Fiabe e Realtà di Inquietanti Presenze” prende spunto dall’omonimo libro per ribadire che l’elaborazione fantastica, al fine di poter essere seriamente capita e valutata, non può essere superficialmente definita un presupposto fuorviante, una visione irrazionale oppure qualificata alla stregua di un tentativo puerile, ingannatore e inconcludente della dimensione umana. Al contrario, rappresenta un potente mezzo che, quando correttamente attivato, offre la capacità di raggiungere mete impensate poiché è mimesi di fatti storici e archeologici realmente accaduti.
Dal principio dei tempi, l’immagine inquietante del drago, in ogni epoca e in tutte le civiltà, ha seguito la vita dell’uomo. Anche nel Cremasco compare la figura di un drago: il Tarantasio. Nelle leggende locali, il potente sauro è stato un avversario temibile, abitatore del “lago Gerundo” e flagello degli abitanti dell’Insula Fulcheria. Da sempre ha saputo suscitare contrastanti emozioni, calamitare la curiosità e destare seduzione, ma anche procurare sconcerto e orrore. La ricerca prende spunto da remote origini per indagare gli aiuti odierni che possono ancora derivare dalla conoscenza tradizionale, trasmessa attraverso le eroiche saghe, i racconti delle fiabe e i miti della religiosità popolare.
Sogni e leggende, grazie alla scienza, sono diventati mimesi di catastrofi naturali (esondazioni, annegamenti, epidemie). Il drago ha così incarnato l’ideale mitico di avversità. Gli ordini monastici (benedettini e cistercensi), negli archetipi dei santi sauroctoni (S. Giorgio e S. Cristoforo), sono diventati metafora delle bonifiche medioevali che hanno saputo domare il territorio. L’attualità di questo mostro antico deriva dal fatto che draghi interni (prepotenza, invidia, vanità ecc.) albergano ancora oggi nell’animo dell’uomo moderno. Contemporaneamente, dobbiamo quotidianamente fare anche i conti con draghi esterni (guerre, cataclismi naturali, economici, epidemie).
Un aiuto può derivare dalla conoscenza del drago, attraverso i tentativi, gli sbagli e le accortezze che ci hanno trasmesso i nostri progenitori.